Parvathy Baul in concerto a Roma

Domenica 8 luglio 2012, ore 19
CONCERTO DI PARVATHY BAUL
presso la scuola di yoga Le Nuvole
VIALE TRASTEVERE, 203 – ROMA



– Ingresso a offerta libera –
che verrà devoluta al centro per la protezione della tradizione Baul e al Ganga Prem Hospice, un ospedale oncologico sulle rive del Gange, vicino Rishikesh, che accoglie gratuitamente gli ammalati.

PER INFORMAZIONI
06.64561929 – info[AT]trekkingyoga.com
www.yogalenuvole.it
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Video su youtube che riprendono Parvathy Baul durante un concerto ad Auroville (Tamil Nadu – India):

http://www.youtube.com/watch?NR=1&feature=endscreen&v=944J4xtImJg
http://www.youtube.com/watch?v=pqz_5HUlGGs&feature=related

Maggiori informazioni nel sito ufficiale di Parvathy Baul:
http://parvathybaul.srijan.asia/

I Baul sono una comunità di poeti e cantori mistici vaganti.
Si fa risalire la loro origine al Medioevo indiano, ai discepoli del mistico vishnuita Mahaprabhu Chaitanya, a sua volta devoto di Jayadeva, il poeta che nel XII secolo compose il Ghitagovinda, il canto sull’amore tra Krishna e Radha, uno dei grandi e più amati testi dell’eros indiano.
Nel Novecento, i Baul sono stati riscoperti dal grande poeta Rabindranath Tagore che ha riconosciuto nei loro testi uno dei vertici letterari della civiltà indiana.

L’etimologia della parola baul viene ricondotta al termine sanscrito batula, che è strettamente relazionato con il vocabolo che indica il ventoe rimanda all’idea di essere portati via, sollevati da terra da una forza sottile e spirituale. Solitamente vengono intesi come «i folli di Dio».
La loro via spirituale mostra anche influenze diverse, come il Sufismo e il Tantra. È sostanzialmente riconducibile al movimento bhakti ed è votata alla ricerca del Dio interiore.

La loro musica si distingue nettamente dalla musica classica indiana: niente sitar o tabla, ma solo strumenti di antichissima origine – come l’ektar (con una sola corda) e il daggher (un piccolo tamburo) – che, al contrario di quelli della musica colta, non richiedono particolari studi, ma esaltano piuttosto la spontaneità musicale dell’artista e la ricerca interiore.

I Baul sono menestrelli itineranti, solitamente mendicanti, che consacrano la loro esistenza alla danza, al canto e alla musica, predicando la gioia intima della fratellanza umana, la presenza divina nel cuore di ogni uomo. Vivono spesso a coppie e adottano bambini abbandonati, tramandando loro le liriche e la musica e seguendo così la tradizione del Guru – Shishya parampara: il rapporto diretto tra maestro e discepolo.
Baul non si nasce, lo si diventa dopo una cerimonia di iniziazione.
Solitamente, le donnenon soffrono delle classiche restrizioni locali: possono divorziare, risposarsi o vivere sole nel massimo rispetto della comunità.
I Baul, pur essendo induisti, non riconoscono il sistema delle caste, professano l’eguaglianza di tutte le fedi e religioni, sostenendo che la divinità è racchiusa nel cuore di ogni uomo.

Parvathy Baul è cantante, pittrice e cantastorie e proviene dal Bengala Occidentale. Appartiene a una famiglia di bramini – astrologi e contadini – e la sua scelta di diventare Baul (che spesso significa una vita di elemosine come per i sadhu) è ritenuta una cosa piuttosto straordinaria. Il suo guru Santhan Das, prima di accettarla come discepola, insegnarle i canti Baul e quindi darle l’iniziazione, la fece attendere molto tempo e la portò a lungo in giro con sé per farle provare e conoscere la vita del mendicante, e per capire se la determinazione di diventare Baul della ragazza fosse forte e vera.
Pur restando nella “famiglia” Baul, Parvathy ha scelto poi di impegnarsi nella politica ed è entrata a fare parte di un gruppo di protesta di teatranti di strada.

Da diversi anni vive in Kerala dove si è sposata e ha fondato un centro per la protezione della tradizione Baul che nel 2005 è stata riconosciuta e protetta dall’UNESCO come parte dell’Intangible Cultural Heritage of Humanity.

 

«A Baul should have a rebellious spirit within himself to question the existing order and even quarrel with God. That rebellious nature actually gave me strength to abandon the fortunes offered by family at the age of 16. It has made me rootless, to travel around the world and finally brought me to Kerala, far away from my homeland» (Parvathy Baul).